Articoli con tag “Putin

Dimmi Sergej


Non è poi così difficile da capire


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Il discorso di #Putin allo stadio


Yelena Osipova

daugChiusi l’Eco di Mosca e Dozhd TV, due degli organi indipendenti più critici sull’operato di Putin. Limitato l’accesso alle piattaforme Twitter, Facebook e Instagram. Disperse le manifestazioni di piazza, con 7000 persone arrestate, tra cui due madri che con le bambine erano andate a posare dei fiori davanti all’ambasciata Ucraina e anche Yelena Osipova, un’ottantenne sopravvissuta all’assedio di Leningrado: portava due cartelli che invitavano i soldati a deporre le armi.


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L’abitudine più antica del mondo


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La trattativa.


Memorial International

Martedì la Corte Suprema russa ha ordinato lo scioglimento dell’ong Memorial International, una delle più note e storiche organizzazioni per la difesa dei diritti umani in Russia. Dal 2016 l’ong era classificata come “agente straniero”, una dicitura usata dal regime autoritario di Putin per limitare la libertà di espressione di enti e organizzazioni che ricevono finanziamenti esteri.
L’associazione era stata fondata nel 1989 e aveva avuto come presidente il fisico Andrei Sakharov, premio Nobel per la Pace. Era nata con l’obiettivo di preservare la memoria delle vittime delle repressioni comuniste. Si stima che tra il 1930 e il 1953 20 milioni di persone furono imprigionate nei gulag, i campi di lavoro forzati.

Intera

Alexei Navalny

Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è incosciente e ricoverato in terapia intensiva per pazienti tossicologici dopo un apparente avvelenamento. La portavoce di Navalny afferma che si sospetta che qualcosa sia stato mescolato al tè bevuto la mattina stessa.Alexei Navalny, noto per le sue campagne anticorruzione contro alti funzionari e per le critiche esplicite a Vladimir Putin, ha subito attacchi fisici in passato.

#Russia #AlexeiNavalny #regimi #VladimirPutin #Putin

Ossantadacia! Un cono gelato!

La leader dell’Unione russa delle donne ha accusato un’azienda russa che produce un gelato verde, azzurro, rosa e giallo e che si chiama “Raduga” (Arcobaleno) di fare propaganda gay e di aver quindi violato la famigerata “legge antigay” promossa da Putin.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha bocciato la “legge antigay” russa perché è discriminatoria e lede il diritto alla libertà d’espressione. Con la scusa di proibire la promozione di “atteggiamenti sessuali non tradizionali tra i minori”, questa norma rende infatti potenzialmente impossibile ogni manifestazione pubblica in difesa dei diritti degli omosessuali. Ma Putin non ha ovviamente alcuna intenzione di cancellarla o di tenere in considerazione quanto stabilito dai giudici di Strasburgo. Anzi, secondo alcuni osservatori, continua a usare l’omofobia come strumento per raccogliere consenso.

L’atteggiamento dei russi nei confronti degli omosessuali sta però fortunatamente migliorando. Secondo un sondaggio dello scorso anno, quasi la metà degli intervistati concorda sul fatto che gli omosessuali “dovrebbero godere degli stessi diritti degli altri cittadini”.
L’attacco al gelato “Arcobaleno” ha inoltre sollevato un certo sarcasmo. Il quotidiano Moskovsky Komsomolets ci ha scherzato su scrivendo che in Russia dovrebbero vietare all’arcobaleno di spuntare in cielo dopo la pioggia e, se necessario, scagliargli contro le forze armate. 
Fonte “La Stampa”


Yulia Tsvetkova

Due giorni fa una trentina di uomini mascherati e in divisa paramilitare ha teso un agguato e aggredito Xenia Sobchak e due membri della sua troupe. 
Xenia Sobchak, nota presentatrice tv russa e candidata anti-Putin nel 2018, è una degli intellettuali che si sono schierati in difesa di Yulia Tsvetkova, disegnatrice ventiseienne, attivista femminista e Lgbt, che rischia una condanna a sei anni di carcere per aver pubblicato sui social fumetti stilizzati con donne nude accompagnati dalla scritta “La famiglia è dove c’è amore”.


Escalation in Libia

Sta crescendo il coinvolgimento contrapposto di Turchia e Russia nel conflitto interno libico.
La Russia, che appoggia il generale Haftar, ha appena spostato in Libia sei Mig29 e due Sukhoi 24, in risposta agli attacchi di droni forniti alle truppe governative dalla Turchia.
Negli ultimi giorni, anche grazie all’uso dei droni, le truppe governative fedeli a al Serraj hanno distrutto diverse batterie antiaeree e riconquistato la base aerea di Watyia.
Oltre ad aver fornito mezzi ed equipaggiamenti, Russia e Turchia hanno messo sul campo anche truppe di compagnie mercenarie: la Wagner per la Russia e la Sadat per la Turchia.


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Clicca Trump, priego


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Salvinie Cuore Immacolato di Putin


Benvenuti al G7 o forse no

Ho postato una nuova storiella (sempre sul Post). Narra di: hashtag in leasing, vibratori indesiderati, adulti assenti, poco parcheggio, tweet infelici, Juncker didattico, opinioni incerte, Casalino Mrs. Doubtfire e sosia rassicuranti.