Archivio per marzo, 2020

Orbán ottiene i pieni poteri

Nonostante in Ungheria si contino poche centinaia di casi di contagio, col voto parlamentare del partito di maggioranza sovranista Orbán ha ottenuto poteri straordinari senza limiti di tempo. Può cambiare e sospendere leggi, governare tramite decreti, chiudere il parlamento, bloccare elezioni, incarcerare eventuali voci scomode con l’accusa di diffondere notizie false e spetta a lui decidere quando finirà lo stato di emergenza.
Orbán già aveva blindato media e magistratura e, anche grazie agli stretti rapporti col gli oligarchi a capo delle 400 maggiori aziende nazionali, ottenuto il controllo della maggioranza dei mezzi d’informazione.


Fatti un goccio

Per il problema uova mancanti, sono stato consigliato da molti di sostituire le uova con prodotti alternativi tipo il succo di limone o d’arancia, lo yogurt, le banane, il latte, l’acqua e via così.
Quindi io e la cana abbiamo deciso per il “go, torta, go”.

Ecco la tragica cronaca:

Ho ritirato fuori gli ingredienti, aperto sul laptop due ricette diverse: una della torta paradiso al limone tradizionale e una vegana triste. Saltando continuamente da una schermata all’altra, ho imburrato il trackpad e riempito la tastiera di farina. Temo che presto pagherò il fio per questo affronto all’hardware.

Comunque, ho mescolato farina, lievito, fecola di patate, burro semisciolto a pezzi, yogurt, zucchero, scorza di limone e succo di limone.
Nonostante i miei sforzi, l’impasto è rimasto asciutto e con l’aspetto del cartongesso tritato e polveroso.

Ho aggiunto dell’altro succo di limone senza ottenere risultati apprezzabili, poi un poco d’acqua, poi, per disperazione, della birra.
Finalmente l’impasto ha preso un aspetto meno polveroso.
Ho continuato ad aggredirlo col minipimer per eliminare i grumi.
Poi l’ho infornato nel forno già a 170 gradi. Una ricetta diceva 180. l’altra 170. Ho optato per 170 nel timore di bruciare la torta.

Ho detto a Siri di attivare il timer per 45 minuti, poi sono andato a piangere in un angolo della cucina.

Entrambe le ricette davano 45-50 minuti di cottura.
Dopo 50 minuti la torta si era gonfiata ed alzata di almeno mezzo metro, aprendosi al centro con un effetto vulcano pronto ad esplodere o uovo di alien pronto a sputare un facehugger. Ma il colore non mi sembrava abbastanza dorato. Così ho lasciato proseguire cottura.

Dopo più di un’ora di cottura, si era solo leggermente scurita. ma il profumo in cucina era molto intenso.
Ho saggiato la bestia con uno stuzzicadenti e mi è sembrato asciutto.
Non del tutto convinto, ma col timore che il fondo potesse bruciarsi. ho finalmente estratto la torta e l’ho messa a raffreddarsi.
Dopo un paio di ore si era parecchio sgonfiata diventando un po’ troppo bassina.
L’ho assaggiata ed era un pochetto cruda.
Avrei dovuto rassegnarmi e lasciarla in forno per almeno 75 minuti.

Per sfogare la rabbia, sono andato su twitter a trollare profili con bandierine tricolori e manine alzate.


La quasitorta paradiso al limone

Ho appena preparato la mia prima quasitorta paradiso al limone.
È una ricetta facile e velocissima che consiglio a tutti.
Ve la illustro passo per passo.
Ho salvato la pagina del librocana a cui stavo lavorando e ho spento il computer.
Mi sono spostato in cucina, portando con me il laptop.
Ho lavato con cura il piano della cucina e le mie mani. Ho posizionato il laptop sul piano laterale con in vista la ricetta della torta di giallo zafferano. Ho preso un limone, un’arancia, una ciotola, lo zucchero, il burro, la farina, la fecola di patate, il lievito per dolci, il minipimer e la frusta per le uova.
A quel punto ho detto “forse però servono anche le uova”.
Ho controllato sulla ricetta.
Sì, servono le uova.
Non ho le uova.
Ho rimesso via tutto. Sono tornato in studio, ho acceso il computer e mi sono rimesso a lavorare.
Visto? È o non è una ricetta semplice?




Nerola?

Della serie “idee che riescono ad essere inutili e, allo stesso tempo, a spaventare parecchio un intero comune e zone limitrofe”.
In conseguenza alla decisione di dichiarare “zona rossa” il comune di Nerola (Roma), qualche geniale autorità ha deciso di rimuovere tutti cartelli stradali che indicavano la località (in stile “Silent hill”), lasciando sgomenti un po’ tutti.
Il Sindaco di Nerola non l’ha presa bene e sta cercando di ripristinarli.

4 settimane

Va detto che, con la scusa dell’isolamento, io e la cana ci stiamo lasciando un po’ andare.
La barba incolta comincia a darmi quell’aria da profeta stranito.


Pax epidemica

Uno dei pochi aspetti positivi del coronavirus.
Pare che, in varie parti del mondo, il timore della pandemia stia inducendo molte fazioni in guerra a proclamare delle tregue temporanee.


Cinghiali traumatizzati

Comunque anche io ieri sera sono inciampato nello sbarello immotivato, traumatizzando la fauna del bosco in un raggio di 500 metri.


Nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola.

Tre ragazzi francesi, artisti di strada e il loro cane vengono sorpresi in Campania dall’epidemia, rimangono senza soldi, dormono in auto e, non avendo un posto dove stare, partono per la Sicilia dove una famiglia di loro amici potrebbe ospitarli.
Le foto della loro renault 4 scassata, carica di fagotti girano i social e le tv accompagnate dall’isteria della caccia all’untore. Vengono insultati sui social, inseguiti dalle forze dell’ordine locali, sottoposti a tampone (a cui risultano negativi) e finalmente arrivano dai loro amici.
Ringrazio Peppe per la segnalazione.


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Au revoir Uderzo


Non siamo soli

Gli Stati Uniti hanno attrezzato un ospedale da campo e inviato attrezzature mediche e un’unità mobile di stabilizzazione da 10-40 pazienti, Cuba ha inviato 50 tra medici e infermieri specializzati in epidemie, la Russia nove aerei da trasporto con attrezzature, veicoli speciali e personale, la Cina molte tonnellate di attrezzature, materiale sanitario, medici e infermieri, la Germania tre aerei da trasporto con respiratori e altro materiale medico, inoltre ospedali tedeschi stanno iniziando ad accogliere pazienti italiani.
Probabilmente ho dimenticato anche altri aiuti internazionali.
Perché in tempi in cui la pandemia minaccia tutto il mondo, non è così scontato donare risorse prezione ad altri paesi.


Gente abitudinaria

Potrei essere un tipo abitudinario (e snervante).
Vignetta sciocchina a parte, un grande ringraziamento a tutto il personale dei punti vendita e delle filiere di approvvigionamento dei prodotti alimentari e di prima necessità, per la fatica dei turni e per i rischi che corrono.
PS: Non prendo soldi dalla basko. Prima di trasferirmi in Emilia, manco sapevo esistesse. Sono solo io pirla.
PS2: Non so perché con quel latte lo yogurt venga meno liquido.


TartaLéon

Devo cominciare a indossare la canottiera e fare gli addominali tutte le mattine.


L’inglese puffoso

Cronaca di ieri mattina.
Eccetto la mail, che invierò oggi.


Bei gesti

Pare che, con la chiusura delle frontiere per l’epidemia, centinaia di italiani siano rimasti bloccati in Marocco. Alcuni hanno finito i soldi e non sanno dove andare.
Così è nato un passaparola tra i marocchini residenti in Italia. Si stanno mobilitando per attivare i loro parenti nel paese affinché ospitino gli italiani in difficoltà.


Grazie davvero

Isabella, la gentile editor in pigiama che con pazienza ricuce i miei testi, mi scrive dicendomi: “A proposito, la fai una vignetta per tirare su di morale dottori e infermieri?”
(Il fratello è infermiere).
Visto che mi sembra una gran bella idea, ci provo.


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Caprioli del Mekong