In ricordo di Li Wenliang
Esattamente due anni fa Li Wenliang, giovane medico oculista presso un ospedale di Wuhan, vide un rapporto medico che indicava che possibili casi di coronavirus Sars erano stati confermati in città. Avvisò alcuni suoi studenti sulla possibilità che le decine di ricoveri per polmonite fossero imputabili a un nuovo virus simile alla SARS, invitandoli a prendere le dovute precauzioni.
Assieme ad altri medici che avevano cercato di dare l’allarme, venne indagato dal governo e punito. Tornato al lavoro, il 10 gennaio fu contagiato da una paziente oculistica portatrice inconsapevole del coronavirus e morì di covid il 7 febbraio.
Sceriffi
C’è un’invasione di zanzare? Non c’è problema, mettiamo in strada sessantamila sceriffi a ricordare a tutti di non farsi pungere.
Il Giorno della marmotta aeronautico
Il governo spenderà fino a tre miliardi per salvare Alitalia e nazionalizzarla.
È allo studio un nuovo logo che sappia coniugare la novità della nuova compagnia col retaggio storico dell’azienda.
Una pandemia di autoritarismo
Le vittime indirette dell’epidemia
La UE riduce al minimo i presidi di salvataggio e soccorso e aumentano le persone scomparse in mare.
Il giorno di Pasqua, sparse tra Malta e Libia, c’erano 250 persone su 4 gommoni alla deriva, di cui uno rovesciato.
Un’imbarcazione di una ONG spagnola è riuscita a raggiungerne uno (credo quello rovesciato) e ha tratto in salvo le persone che lo occupavano (tra cui una donna incinta).
Il prezzo più alto
Il prezzo più alto
In tutto il mondo il personale sanitario sta pagando il prezzo più alto della lotta al coronavirus. Solo in Italia sono deceduti 89 medici, 25 infermieri, 6 farmacisti e sono più di undicimila gli operatori sanitari contagiati.
Orbán ottiene i pieni poteri
Nonostante in Ungheria si contino poche centinaia di casi di contagio, col voto parlamentare del partito di maggioranza sovranista Orbán ha ottenuto poteri straordinari senza limiti di tempo. Può cambiare e sospendere leggi, governare tramite decreti, chiudere il parlamento, bloccare elezioni, incarcerare eventuali voci scomode con l’accusa di diffondere notizie false e spetta a lui decidere quando finirà lo stato di emergenza.
Orbán già aveva blindato media e magistratura e, anche grazie agli stretti rapporti col gli oligarchi a capo delle 400 maggiori aziende nazionali, ottenuto il controllo della maggioranza dei mezzi d’informazione.
Nerola?
Pax epidemica
Uno dei pochi aspetti positivi del coronavirus.
Pare che, in varie parti del mondo, il timore della pandemia stia inducendo molte fazioni in guerra a proclamare delle tregue temporanee.
Nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola.
Tre ragazzi francesi, artisti di strada e il loro cane vengono sorpresi in Campania dall’epidemia, rimangono senza soldi, dormono in auto e, non avendo un posto dove stare, partono per la Sicilia dove una famiglia di loro amici potrebbe ospitarli.
Le foto della loro renault 4 scassata, carica di fagotti girano i social e le tv accompagnate dall’isteria della caccia all’untore. Vengono insultati sui social, inseguiti dalle forze dell’ordine locali, sottoposti a tampone (a cui risultano negativi) e finalmente arrivano dai loro amici.
Ringrazio Peppe per la segnalazione.
Non siamo soli
Gli Stati Uniti hanno attrezzato un ospedale da campo e inviato attrezzature mediche e un’unità mobile di stabilizzazione da 10-40 pazienti, Cuba ha inviato 50 tra medici e infermieri specializzati in epidemie, la Russia nove aerei da trasporto con attrezzature, veicoli speciali e personale, la Cina molte tonnellate di attrezzature, materiale sanitario, medici e infermieri, la Germania tre aerei da trasporto con respiratori e altro materiale medico, inoltre ospedali tedeschi stanno iniziando ad accogliere pazienti italiani.
Probabilmente ho dimenticato anche altri aiuti internazionali.
Perché in tempi in cui la pandemia minaccia tutto il mondo, non è così scontato donare risorse prezione ad altri paesi.
Gente abitudinaria
Potrei essere un tipo abitudinario (e snervante).
Vignetta sciocchina a parte, un grande ringraziamento a tutto il personale dei punti vendita e delle filiere di approvvigionamento dei prodotti alimentari e di prima necessità, per la fatica dei turni e per i rischi che corrono.
PS: Non prendo soldi dalla basko. Prima di trasferirmi in Emilia, manco sapevo esistesse. Sono solo io pirla.
PS2: Non so perché con quel latte lo yogurt venga meno liquido.
Bei gesti
Pare che, con la chiusura delle frontiere per l’epidemia, centinaia di italiani siano rimasti bloccati in Marocco. Alcuni hanno finito i soldi e non sanno dove andare.
Così è nato un passaparola tra i marocchini residenti in Italia. Si stanno mobilitando per attivare i loro parenti nel paese affinché ospitino gli italiani in difficoltà.
Grazie davvero
Isabella, la gentile editor in pigiama che con pazienza ricuce i miei testi, mi scrive dicendomi: “A proposito, la fai una vignetta per tirare su di morale dottori e infermieri?”
(Il fratello è infermiere).
Visto che mi sembra una gran bella idea, ci provo.